La misura dell’OccidenteViaggio nella rappresentazione
Introduzione di Mirko Zardini
Direttore Centre Canadien d’Architecture, Montréal
Testi di G. Chiaramonte, R. Cremascoli, A. Siza
Per Alvaro Siza Architetto e Giovanni Chiaramonte fotografo l’immagine e lo sguardo sono il luogo dell’incontro tra l’uomo e il mondo, nella consapevolezza che proprio nella visione si situa l’origine di ogni arte occidentale.
Nel 1984 Giovanni Chiaramonte fotografa a Berlino l’edificio di Alvaro Siza sulla cui facciata dei giovani avevano tracciato la scritta “Bonjour Tristesse”. L’immagine viene pubblicata sulla copertina della rivista “Lotus International”. L’anno successivo Siza e Chiaramonte s’incontrano a Evora in occasione di un nuovo servizio del fotografo italiano agli edifici del grande architetto portoghese. E’ l’inizio di una lunga amicizia e di una riflessione sul mondo, sull’architettura e sulla fotografia.
Entrambi, nel corso dei loro viaggi, l’uno con il disegno, l’altro con la fotografia, affrontano il tema della misura che ogni rovina, ogni colonna, ogni antico edificio rivela nel suo rapporto con l’edificazione e con la vita nell’umanità contemporanea. Nei disegni di Siza e nelle fotografie di Chiaramonte le rovine si pongono come luogo privilegiato in cui si rivelano le forme fondamentali dell’architettura e la ragione universale che dona agli uomini la figura dell’abitare.
Il volume e la mostra presentano una scelta di 60 disegni di Siza e 40 scatti di Chiaramonte eseguiti in diverse città del mondo, due itinerari paralleli che ci conducono a scoprire, nel permanere della memoria, la figura della città contemporanea, sempre drammaticamente in bilico tra la misura in cui la civiltà può crescere e la dismisura in cui la civiltà si può smarrire.
L’inserzione di brevi testi (riflessioni, pensieri sull’architettura, sulla città, sulla natura, sulla rappresentazione, sulla fotografia …) arricchisce quello che potremmo chiamare un poema del cambiamento in atto nell’epoca della globalizzazione.
Giovanni Chiaramonte Fotografo e Alvaro Siza Architetto sono due testimoni visivi di due secoli, due veri Moderni e l’opera presentata in questo volume realizza, attraverso due itinerari paralleli, l’uno con la fotografia, l’altro con il disegno, quello che potremmo chiamare un poema del cambiamento in atto nell’epoca della globalizzazione, nel permanere della memoria.
Formato cm 24×31, 216 pagine, 60 disegni b/n e 40 fotografie colore, editore Postcart, Roma per le edizioni italiana e portoghese, McGill-Queen’s University Press, Montréal per l’edizione inglese.