Salvare l’ora
Gli haiku e le piccole immagini di Salvare l’ora nascono da due periodi di malattie apparentemente senza speranza: si pongono come tracce leggere della presenza divina nascosta all’interno di ogni forma e figura che splende nel mondo.
Gli haiku e le piccole immagini di Salvare l’ora nascono da due periodi di malattie apparentemente senza speranza: si pongono come tracce leggere della presenza divina nascosta all’interno di ogni forma e figura che splende nel mondo.
Introduzione di Mirko Zardini Direttore Centre Canadien d’Architecture, Montréal Testi di G. Chiaramonte, R. Cremascoli, A. Siza Per Alvaro Siza Architetto e Giovanni Chiaramonte fotografo l’immagine e lo sguardo sono il luogo dell’incontro tra l’uomo e il mondo, nella consapevolezza che proprio nella visione si situa l’origine di ogni arte occidentale. Nel 1984 Giovanni Chiaramonte […]
Generato nella famiglia di una terra dove si alzano ancora al cielo i templi e le colonne delle antiche divinità pagane di Atene e Roma, gli occhi della prima giovinezza hanno percepito ed osservato le figure e le forme del mondo secondo la misura della disperazione.
Nelle immagini di Giovanni Chiaramonte, scattate sotto lo spettacolo del vasto cielo che sovrasta città, deserti, spiagge sull’oceano tra California, Arizona, Texas, Alabama, Mississippi, Tennessee, Florida, gli Stati Uniti si mostrano non solo come un immenso paese in cui è ancora presente l’epopea del West e l’avventura della conquista dello spazio, ma come la nazione che si è voluta far erede dell’intera cultura occidentale.
Nel cerchio immaginario che gli occhi tracciano quando lo sguardo compie un giro dell’orizzonte per osservare la realtà attorno a sé, la luce radente dell’alba, come quella del tramonto e del basso sole d’inverno, origina spesso apparizioni singolari, uniche e irripetibili.
Le impressionanti immagini fotografiche realizzate da Giovanni Chiaramonte ci conducono a contemplare le ferite e la distruzione degli edifici storico-artistici, mostrandone lo splendore e la dignità, ma anche il grido di aiuto.
Le immagini de L’altro si pongono come contemplazione della dignità e della grandezza del fenomeno umano e sono in grado di prefigurare la condizione presente e futura della civiltà europea.
Opera prima di Giovanni Chiaramonte (1970), realizzata con la Leica a Gela e dintorni nell’estremo sud della Sicilia, in un lirico bianco e nero erede del reportage humaniste francese, in cui l’immagine si pone come rivelazione della gioia e della poesia del vivere, in un tempo ormai perduto e che queste fotografie riportano alla luce […]